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…poi, dopo le 23, gli interventi del pubblico

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Detto Schietto si scusa per non avere immagini della serata. Purtroppo un regolamento per le riprese di Arese impone alla stampa la richiesta dell'autorizzazione in comune. Ma come noto, tale richiesta è una violazione dell'articolo 21 della Costituzione. Il problema è stato sottoposto all'attenzione della Prefettura e dell'Ordine dei Giornalisti di MIlano. Si è ancora in attesa di una risoluzione.

Detto Schietto si scusa per non avere immagini della serata. Purtroppo un regolamento per le riprese di Arese impone alla stampa la richiesta dell’autorizzazione in comune. Ma come noto, tale richiesta è una violazione dell’articolo 21 della Costituzione. Il problema è stato sottoposto da mesi all’attenzione della Prefettura e dell’Ordine dei Giornalisti di MIlano. Si è ancora in attesa di una risoluzione. Intanto si segnala che ancora una volta streaming non ha funzionato. 

ARESE – Passate le ore 23, il microfono è stato finalmente concesso ai cittadini prenotatisi a parlare. L’architetto Sergio Barbera, facendo un’analogia con il sistema circolatorio sanguigno, ha spiegato che i semafori corrispondono a una serie di sincopi e che la rotatoria fluidifica come l’aspirina. Un qualsiasi ostacolo rovina la fluidificazione, la moderazione e il rallentamento e per questo “prevedere delle fermate di pullman sull’unica pista percorribile è una grossa sciocchezza, perché blocca il traffico e inquina”.

Opinione condivisa da un altro architetto, Marco Rapetti, il quale dopo aver chiesto anche come saranno spesi i  3,6 milioni di euro risparmiati,  ha puntualizzato come le piste ciclabili non siano sufficientemente collegate fra di loro e come abbiano in alcuni punti vere e proprie situazioni di pericolo. Un esempio, la zona della nuova biblioteca.  Inoltre per Rapetti  “Dovevano  essere rispettate maggiormente le esigenze dei villaggi che si ritrovano a fare dei strani giri per entrare e uscire di casa. Certe rotatorie sono troppo veloci ed è assolutamente da mettere un semaforo davanti all’entrata del centro sportivo all’altezza del passaggio pedonale”.

Portatore di un vero e proprio disagio, Giuseppe Rampoldi, il quale costretto su una carrozzina ha portato a conoscenza l’uditoria di aver invano chiesto ai tecnici comunali il 3 settembre 2015  una modifica dello scivolo in via Col di Lana troppo ripido e faticoso per lui da risalire e da scendere. “Non riesco più a salire e ad andare a casa mia. Inoltre, adesso con la nuova piazza Matteotti,  è stato eliminato lo scivolo della piazza 11 Settembre. Ho chiesto un attraversamento rialzato, ma secondo l’assessore non è possibile. Ed è stato eliminato il parcheggio per disabili davanti alla banca”.

Giuseppe Capoferri, l’unico aresino  che non perde un consiglio comunale da anni, ha chiesto la ragione del passaggio continuato dei pullman a Torretta provenienti dalla Varesina  pur non essendoci nella frazione una fermata “quando potrebbero passare dall’entrata dei carabinieri”. E in tema di trasparenza, Capoferri ha chiesto l’affissione in Torretta degli avvisi dei consigli comunali perché attualmente non vi sono i cartelli.

Maria Turconi (ex assessore nelle giunte Perferi ed ex vice sindaco con il sindaco Ravelli)  ha ricordato come nell’ottobre 2013 avesse presentato in comune l’idea di realizzare in viale Resegone una pista ciclabile protetta nel verde, mentre ora vi è solo cemento. Turconi ha poi segnalato il problema di piazza Matteotti dove sulla rotatoria la gente non mette le frecce per cui non si sa dove andare. “Mi chiedo – ha considerato  – in caso di neve cosa succederà, dato che verranno coperti i marciapiedi e le piste ciclabili”.

Esiste un piano b – ha invece chiesto Marco Veroninel qual caso si verificassero le valutazioni d’impatto ambientale strategica sul flusso veicolare che parlava di 12.500 vetture all’ora in Arese dopo l’apertura del centro commerciale?”.

La nuova viabilità piace invece a Mori secondo cui il progetto di due anni fa e quello attuale non sono neppure paragonabili. “Ricordo – ha detto  – come eravamo spaventati per Expo. Pensavamo di non poter più uscire di casa e invece non è stato così. Aspettiamo l’apertura del centro commerciale. In tema di sicurezza non esiste il rischio zero. Siamo per reddito fra i primi posti nelle classifiche. Credo che questo ci imporrebbe anche di essere fra i primi posti per educazione civica”.

Il piano viabilistico non sarà perfetto – ha detto Carlo Brusadelli facente parte di un gruppo di volontari dell’Uniter impegnato a censire gli alberi del territorioma io ne ho un’impressione positiva sia dal punto di vista estetico che della sicurezza. Ho apprezzato le nuove piantumazioni e invito l’amministrazione a pensare in grande. Ci sono in viale Resegone rotonde che si percorrono dalla Varesina, ci piacerebbe che venissero messe delle piante belle e di pregio. Sarebbe un bel biglietto da visita per chi entra in Arese”.

“Ora come ora – ha asserito Pasquale io viaggio in macchina a 30 km all’ora e dico ben venga questo piano viabilistico. Un plauso a questa amministrazione. E’ una città più bella”.

Sindaco e vice sindaco hanno replicato alle critiche ricordando che le fermate dei bus sulle piste sono state una scelta strategica e voluta in modo che creando una situazione di blocco del traffico gli automobilisti scelgano alternative diverse dall’attraversamento di Arese.  Per mettere in sicurezza le piste verranno introdotti dei separatori di plastica mentre la Vas era basata su numeri che non prevedevano le strade extraurbane ora realizzate in occasione di Expo. Parte dei risparmi verranno impiegati per un monitoraggio con telecamere del traffico e in caso di emergenza, ma se non bastasse, il sindaco ha assicurato: “Saremo pronti a intervenire con misure diverse qualora le modifiche sul nostro territorio dovessero compromettere la nostra qualità di vita cui tutti noi teniamo”.

Ora non resta che attendere l’apertura del centro commerciale. Gira voce marzo. 

Ombretta T. Rinieri

(Il Notiziario – 15 gennaio 2016 – pag. 66)

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